La vita di un baco da seta - Aneddoti e curiosità sul suo ciclo di vita
Il baco da seta e la sua storia
Bombix Mori è il nome scientifico del baco da seta, detto anche "filugello" o, nel gergo degli allevatori, "bigatto" o "cavaliere". Il nutrimento ideale è costituito dalle foglie del gelso, ma alcune specie dei bachi da seta vivono anche su querce e frassini, dando vita ad un bozzolo di filato irregolare.
Il mese circa in cui si concentra la vita preziosa del baco da seta ha ritmi precisi, scanditi da mutazioni, letargia ciclica e pasti voraci, soprattutto nell'ultima fase, fino all'autocarcerazione del bozzolo in cui si chiude il baco da seta.
La nascita del baco da seta
Non appena esce dall'uovo, il baco da seta è una minuscola larva che inizia subito a mangiare le tenerissime foglie di gelso che l'allevatore prepara per i suoi primi cinque giorni di fame. Questo è un periodo di rapida crescita a cui, dopo una giornata di sonno ininterrotto, segue la prima mutazione. Il filugello dovrà cambiare quattro volte l'involucro chitinoso che gli avvolge la pelle prima che possa raggiungere la maturità e poter tessere il bozzolo.
Durante il tempo delle mute, che sono considerate vere e proprie crisi dell'intero organismo, il verme rifiuta qualsiasi cibo e dopo essersi legato ad un supporto con delle sottili bave di seta, rimane immobile con il torace arcuato e la testa rivolta verso il basso. Questo è il sonno e ad ogni risveglio il verme diventa più grande e vorace.
Un'oncia di bachi da seta (trenta grammi di seme) consuma in un allevamento razionale, evitando ogni spreco, mille chili di gelso. Di questi 230 chili nelle prime quattro mute, mentre gli altri 770 li divoreranno tutti in una volta, in una furia accelerata nell'ultima fase che precede la danza frenetica a tessere il bozzolo.
L'impressionante crescita del baco da seta
L'ultima metamorfosi è caratterizzata da un'attività spettacolare. Questa incredibile esplosione di vitalità della natura avveniva in passato nel "bosco", un letto di fasci di erica e sterpaglia preparato dal baco da seta, mentre oggi si svolge in celle individuali e su misura dove il baco da seta si esibisce un'evoluzione sinuosa, avvolgente, agitata per guidare il filo della sua bava composta da innumerevoli goccioline proteiche di fibroina che diventano filo, aderendo alla sericina appiccicosa prima di uscire dalla sua bocca. Una danza che si protrae per tre-quattro giorni e il cui risultato è il bozzolo costituito da un filo di lunghezza variabile da seicento a duemila metri. Un filo continuo che, una volta scottato in acqua bollente, viene scoperto, spennato e filato, conserva l'iridescenza alata e l'impalpabile luminosità della farfalla non ancora nata.
La morbida fibra naturale
Parliamo della seta. Una fibra viva, assolutamente naturale, con una composizione proteica molto simile alla nostra pelle. Forse anche per questo indossare un capo composto dalla più nobile delle fibre dona un'immediata sensazione di morbidezza, benessere e protezione. La seta è sinonimo di alta moda, con i grandi nomi del prêt-à-porter che animano i sogni e le aspettative delle donne più belle del mondo. La seta è quindi, oggi più che mai, un mito che si propone con un fascino che il tempo non ha saputo scalzare e che ha trovato il suo punto di massima espressione proprio a Como, sulle sponde di un lago le cui acque hanno gli stessi incantevoli riflessi del prezioso filo.
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